NON SOLO QUANTO E COSA SI MANGIA, MA ANCHE LA TEMPISTICA E FREQUENZA DEI PASTI HA IMPORTANTI IMPLICAZIONI PER LA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE

La tipica distinzione dei pasti in colazione, pranzo e cena sta perdendo significato. Spesso un pasto “salta”, e sempre più frequentemente facciamo spuntini a qualsiasi ora della giornata. Gli esperti della Società di Cardiologia Americana (American Heart Association) hanno esaminato gli effetti sulla salute cardiometabolica di vari comportamenti alimentari (articolo): saltare la colazione, cibarsi ad intermittenza, frequenza (numero giornaliero) e tempistica (quando) dei pasti. L’evidenza scientifica indica che un profilo di alimentazione irregolare ha un’influenza negativa sulla salute cardiometabolica. Gli esperti concludono l’analisi con l’affermazione che una maggiore attenzione alla tempistica e frequenza dei pasti contribuisce a migliorare l’efficacia della prevenzione cardiovascolare attraverso un miglioramento dello stile di vita e del controllo dei fattori di rischio.

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