Nel 2015, la Food and Drug Administration (FDA) ha rafforzato gli avvertimenti riguardo ai rischi cardiovascolari dei farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS),sia non selettivi che inibitori selettivi della ciclo ossigenasi-2 (COX-2). Il trial PRECISION, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 2016, dimostrava che la sicurezza cardiovascolare di celecoxib non era inferiore a quella di naprossene o ibuprofene.
Nel sottogruppo del PRECISION analizzato in questo nuovo studio, 444 pazienti con artrite, è stato condotto un monitoraggio ambulatoriale della pressione sanguigna per 24 ore, all’inizio e dopo quattro mesi di somministrazione di celecoxib (100-200 mg al giorno due volte al giorno), ibuprofene (600-800 mg tre volte al giorno) o naprossene (375-500 mg due volte al giorno). La pressione media iniziale era simile tra i tre gruppi e pari a 125/75 mmHg. Dai risultati emerge che la pressione sanguigna sistolica media aumenta di 3,7 mmHg in chi ha assunto ibuprofene e di 1,6 mmHg in chi ha assunto naprossene, mentre è diminuita di 0,3 mmHg in chi ha assunto celecoxib. Tra i pazienti normotesi all’inizio dello studio si è sviluppata un’ipertensione nel 23,2% dei pazienti in terapia con ibuprofene, nel 19% di quelli in terapia con naprossene, e nel 10,3% di quelli trattati con celecoxib.
Eur Heart J (IF=20.212) 28/8/2017