Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio
Nata in Lunigiana, la scherpada è una torta di verdure molto povera, che veniva preparata in inverno con le poche erbe colte nei prati. Ai tempi dei romani rappresentava una offerta votiva a Giano bifronte e veniva chiamata “granfarro”. Le cronache ci raccontano che fin dal 1400 era consumata sia dalla popolazione più povera che dai ricchi castellani. Attualmente è stata riscoperta e anche se non è più cotta nei vecchi “testi” come richiederebbe la vera ricetta, è cucinata in molti paesi liguri e toscani con numerose varianti a seconda della disponibilità delle verdure del territorio. La ricetta consiste in una sfoglia fatta di farina di grano e acqua che contiene un ripieno di biete o altre erbe, zucca, porri, mollica di pane e formaggi del luogo. Cotta nei testi di terracotta o semplicemente in forno viene servita con formaggio grattugiato e olio di oliva extravergine.
100 gr. di scherpada. Kcal 138.47; carboidrati 22.40 g; proteine 5.33 g; lipidi 3.58 g (saturi 1.45 g, monoinsaturi 1.65 g, polinsaturi 0.29 g); fibra 1.43 g.