Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio
La manioca o yuca appartiene alla famiglia Euforbiacee ed è originaria del Sud America. La parte edibile è la radice, che si presenta di colore bruno con polpa bianca, di sapore leggermente legnoso con retrogusto particolare, che ricorda la mandorla. È facilmente coltivabile, crescendo addirittura allo stato selvatico. Esistono due varietà: la manioca dolce, che può essere consumata anche cruda, e la manioca amara, che deve essere necessariamente consumata cotta per la presenza di acido cianidrico (contenuto per lo più nella buccia) che scompare con la cottura ad alte temperature. Questo tubero viene consumato principalmente bollito e poi fritto come fosse una patata. La manioca contiene poche proteine, pochissimi grassi, ma molti carboidrati. Dall‘amido della manioca si ricava la tapioca, una farina che può essere usata in sostituzione della farina di grano. Si ricava grattugiando ed essiccando la polpa di manioca fino a ottenere una fecola che, ulteriormente trattata, dà origine ai fiocchi di tapioca. Molto nutriente per l’alto contenuto di carboidrati, viene utilizzata nelle preparazioni di focacce, frittelle e panini. Non contenendo glutine è anche particolarmente indicata nelle diete dei celiaci.