Uno scarso controllo glicemico nel diabete mellito di tipo 1 è associato a un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, ma i sottostanti meccanismi restano in parte insondati. Un’ipotesi è che l’iperglicemia cronica, tipica di questa condizione, causi un iniziale danno miocardico, a sua volta responsabile dell’induzione di autoimmunità verso il tessuto cardiaco, con rischio di complicanze cardiovascolari a lungo termine. Per indagare tale fenomeno, gli autori di una recente pubblicazione hanno misurato la prevalenza e la tipologia di autoanticorpi cardiaci in pazienti con diabete di tipo 1 arruolati nello studio DCCT (Diabetes Control and Complications Trial) che avevano valori medi di emoglobina glicata ≥9.0% (n = 83) e ≤7.0% (n = 83) durante lo studio. Sono stati poi valutati il successivo sviluppo di calcificazione coronarica (1 misurazione tra il 7° ed il 9° anno nello studio osservazionale post-DCCT EDIC (Epidemiology of Diabetes Interventions and Complications), i livelli di proteina C-reattiva (misurata tra il 4° e 6° anno dello stesso studio), e l’incidenza di eventi cardiovascolari (definiti come infarto miocardico non fatale, ictus, morte per cause cardiovascolari, insufficienza cardiaca o innesto di bypass coronarico) per un periodo di follow-up mediano di 26 anni. Il gruppo con emoglobina glicata media ≥9.0% mostrava livelli di autoanticorpi cardiaci nettamente superiori rispetto ai controlli, con evidenza di un progressivo aumento degli stessi nel tempo.
In particolare, la percentuale di pazienti positivi per ≥1, ≥2 e ≥3 diversi tipi di autoanticorpi cardiaci nel gruppo con emoglobina glicata ≥9.0% era pari al 46%, 22% ed 11%, rispetto a 2%, 1% e 0% nel gruppo con emoglobina glicata ≤7.0%. La positività per ≥2 autoanticorpi era associata a un aumentato rischio di eventi cardiovascolari (HR 16.1, IC 95%, 3.0-88.2) e, nell’analisi multivariata, alla presenza di calcificazione coronarica (OR 60.1; 95% CI, 8.4-410.0). I pazienti con ≥2 autoanticorpi, inoltre, mostravano livelli più elevati di proteina C-reattiva (6.0 mg/L contro 1.4 mg/L in pazienti con ≤1 autoanticorpi). In base a queste evidenze, lo scarso controllo glicemico nel diabete mellito di tipo 1 sembra associarsi ad autoimmunità cardiaca. Gli autori dello studio concludono suggerendo un ruolo per i meccanismi autoimmuni nello sviluppo di malattia cardiovascolare nel diabete mellito di tipo 1, possibilmente mediato da fenomeni infiammatori.
Circulation (IF=18.881) 139:730,2019.