Nell’ambito del dibattito sul ruolo dell’aspirina nella prevenzione primaria degli eventi cardiovascolari, è stata recentemente pubblicata questa metanalisi condotta su trial randomizzati controllati, che ha valutato come outcome primario di efficacia la mortalità da tutte le cause e come outcome primario di sicurezza i sanguinamenti maggiori. Nella metanalisi sono stati inclusi 11 trials, per un totale di 157.248 soggetti. Al termine di un follow-up medio di 6.6 anni, la somministrazione di aspirina in prevenzione primaria non era associata a una ridotta mortalità da tutte le cause (RR 0.98, 95% CI 0.93–1.02; p=0.30). In termini di sicurezza si osservava invece un’associazione con una maggiore incidenza di sanguinamenti (RR 1.47, 95% CI 1.31–1.65; p<0.0001) e di emorragia intracranica (RR 1.33, 95% CI 1.13–1.58; p=0.001). Risultati analoghi sui due outcome sono stati ottenuti nei pazienti diabetici e in quelli ad alto rischio cardiovascolare (rischio a 10 anni >7.5%). Pertanto, secondo i dati di questa metanalisi, negli adulti senza storia di malattia cardiovascolare, la somministrazione di aspirina non riduce la mortalità e si associa ad un aumento del rischio di sanguinamenti maggiori, inclusa l’emorragia intracranica.
Eur Heart J (IF=23.425) 40:607,2019