SPRECO ZERO

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Il 16 ottobre è stata la giornata dell’alimentazione. Il progetto Reduce-Spreco Zero del Ministero dell’ambiente ha raccolto numerosi dati interessanti: nel mondo sono 815 milioni le persone che soffrono la fame; una  persona  su tre  è malnutrita e una  persona su otto soffre di obesità. Il cibo che ogni anni finisce nella spazzatura ammonta a 37 kg per individuo. In Italia i Diari di Famiglia dello spreco hanno evidenziato che le famiglie ogni giorno  gettano circa 100 grammi di cibo a testa, cioè 36.92 chili l’anno per un costo di 250 euro annui (a persona!). Gli alimenti che più di tutti finiscono tra i rifiuti sono la verdura e la frutta, seguite dai latticini e dai prodotti da forno. Nelle mense scolastiche si è calcolato che un 1/3 dei pasti viene gettato. Rispetto al 2016 c’è stata molta sensibilizzazione e i dati sono migliorati  con un risparmio del 40%  sul cibo sprecato, ma le cifre  sono ancora importanti.  In questa ottica, in accordo con le raccomandazioni della FAO, è stato stilato un decalogo per predisporre la popolazione a contenere  lo spreco alimentare mediante  gesti concreti e facili da applicare.

I GRANI ANTICHI

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Si sente parlare sempre più spesso di grani antichi, attribuendo loro qualità benefiche maggiori rispetto a quelli di uso comune. Sull’argomento esiste una grande disinformazione, che tende a confondere il consumatore; sarebbe meglio definire i grani antichi cereali originari, per meglio chiarire la loro provenienza e le caratteristiche nutrizionali. Khorasan, Cappelli, Timilia sono i più diffusi grani tornati in voga in questi ultimi anni. Il Khorsan, più conosciuto come Kamut, viene prodotto in Canada. Il Cappelli (prende nome da un senatore che fece una importante riforma agraria) fu ottenuto dall’incrocio di due grani duri (Rieti e varietà tunisina) nei primi del novecento; è molto pregiato e diffuso nell’Italia meridionale. Il farro è il più antico, consumato in abbondanza già dai romani, oggi presenta tre varietà: monococco il più digeribile, il dicocco con  un basso indice glicemico e lo spelta, che è un ibrido tra il frumento e il farro. Ma allora quali sono i vantaggi e gli svantaggi di grani antichi e tradizionali per il consumatore? Nella tabella sono a confronto le due tipologie di grani.

PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI: LA ROCCIATA

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

A prima vista assomiglia a uno strudel trentino, ma in realtà già presso i popoli umbri, era conosciuto come alimento dedicato al dio Hondo Cerfio, una antichissima divinità. Il nome deriva certamente dalla parola dialettale “roccia” che significa rotonda. È un dolce autunnale che viene preparato soprattutto nel periodo di Ognissanti fino a Natale. Dolce calorico, è composto da una leggerissima sfoglia ripiena di frutta secca, mele, fichi, cannella, spezie e vin santo, che viene arrotolata su se stessa per avere una forma a  ferro di cavallo. Attualmente in molti negozi vengono proposte ai numerosi turisti delle rivisitazioni della rocciata, con ingredienti che non hanno nulla a che vedere con il territorio e con la tradizione umbra.

100 gr. di rocciata. Kcalorie 286.50; carboidrati 32.99 gr; proteine 5.50 gr; lipidi 15.32 gr (saturi 1.44 gr, monoinsaturi 7.75 gr, polinsaturi 4.04 gr); fibra 4.48 gr.

 

 

 

 

 

 

IL LATTE D’ORO

Dalla Dietista del Centro, Raffella Bosisio

Nata in India, dove viene consumata giornalmente dagli individui che seguono i consigli della medicina Ayuvedica, è una bevanda con numerose proprietà antiossidanti. Gli ingredienti sono semplicissimi: latte vegetale di riso o di avena, un cucchiaino di pasta di curcuma, miele e olio di mandorle. La pasta di curcuma si ottiene facilmente mescolando polvere di curcuma con acqua e portando il tutto a bollore. Questo composto si conserva facilmente in frigorifero per quaranta giorni. Per ottenere il golden milk si miscelano la pasta di curcuma con i restanti ingredienti cuocendo per qualche minuto. Le innumerevoli proprietà di questa bevanda sono dovute alla curcuma, spezia che, grazie ai suoi tre principi attivi, curcumina (71.5%),dimetossicurcumina (19.5%) e bisdimetossicurcumina (9.1%), svolge  funzione antinfiammatoria e antiossidante. È un sostanza liposolubile che  ha la peculiarità di aumentare la sua biodisponibilità in presenza di piperina, contenuta nel pepe, e bromelina, contenuta nell’ananas. La Food and Drug Administration ha riconosciuto alla curcumaha lo stato di “Generally Recognised as Safe” (GRAS), cioè sostanza sicura e adatta a un consumo giornaliero.

PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI: LA SHTRIDHLA

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Piatto dal nome complicato, in realtà poverissimo. Si consuma in Basilicata e si dice che fu introdotto da profughi albanesi nel 1500. La preparazione di questa pasta fresca segue le tradizioni della cucina arberësche dove ancor oggi si usa la ksistra (paletta di ferro per il taglio della pasta), la druga (il mattarello), lo shkanatur (il tavolo di preparazione). L’impasto è formato da una miscela di farina di carosella e semola, olio e uova. Si ottengono dei bastoncini tipo matassa di 20, 30 centimetri di lunghezza, che una volta cotti in acqua bollente sono conditi con sugo di carne o al pomodoro. La particolarità di questo tipo di pasta è l’uso della farina di carosella. Si tratta un grano antichissimo coltivato solo nel sud Italia, che viene usato nella produzione della pasta perché, pur essendo un grano tenero, ha un buon contenuto di glutine e semola (caratteristica  del grano duro), mantenendo cosi una buona cottura. Come tutti i cosiddetti grani antichi, anche il grano carosella non ha subito incroci con altri grani preservando tutti i suoi pregi.Tra questi sembra che nelle persone intolleranti al glutine sia quello con meno controindicazioni anche se per ora non esistono studi che lo dimostrino.

LA SALSA DI POMODORO

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Attualmente vengono definiti alimenti funzionali quegli alimenti che per il loro contenuto di componenti naturali vengono consumati nella dieta quotidiana avendo un effetto benefico sull’organismo. Tra questi frutta e verdura rappresentano una buona fonte di  antiossidanti e antinfiammatori e non a caso, l’aumento  del  loro consumo viene raccomandato. Tra gli ortaggi il pomodoro, molto presente nella cucina mediterranea, è riconosciuto da tempo cibo ricco di antiossidanti. Uno studio svolto dall’università Politecnica di Valencia, pubblicato su Journal of Functional Foods, ha evidenziato come probiotici  presenti nell’intestino e gli antiossidanti del pomodoro  possano svolgere un’azione benefica sull’organismo. Lo studio ha dimostrato come L. reutieri, un probiotico normalmente presente nell’intestino e capace di mantenere l’omeostasi microbica, in presenza di licopene e composti fenolici del pomodoro possa aumentare la  propria funzionalità durante il processo digestivo. Infatti i composti antiossidanti proteggono il ceppo di probiotico da perdita di vitalità. Si è dimostrato che la maggior protezione si ottiene quando la salsa di pomodoro è cotta: questo provoca una isomerizzazione del licopene che porta a una sua maggiore biodisponibilità, che  favorisce l’azione di L. reutieri.

PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI: LA SCHERPADA

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Nata in Lunigiana, la scherpada è una torta di verdure molto povera, che veniva preparata in inverno con le poche  erbe colte nei prati. Ai tempi dei romani rappresentava una offerta votiva a Giano bifronte e veniva chiamata “granfarro”. Le cronache ci raccontano che fin dal 1400 era consumata sia dalla popolazione più povera che dai ricchi castellani. Attualmente è stata riscoperta e anche se non è più cotta nei vecchi “testi” come richiederebbe la vera ricetta, è cucinata in molti paesi liguri e toscani con numerose varianti a seconda della disponibilità delle verdure del territorio. La ricetta consiste in una sfoglia fatta di farina di grano e acqua che contiene un ripieno di biete o altre erbe, zucca, porri, mollica di pane e formaggi del luogo. Cotta nei testi di terracotta o semplicemente in forno viene servita con formaggio grattugiato e olio di oliva extravergine.

100 gr. di scherpada. Kcal 138.47; carboidrati 22.40 g; proteine 5.33 g; lipidi 3.58 g (saturi 1.45 g, monoinsaturi 1.65 g, polinsaturi 0.29 g); fibra 1.43 g.

LE PORZIONI

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

La quantità di cibo che ogni individuo deve assumere per mantenersi in buona salute dipende dall’età, dal sesso e dall’attività fisica svolta. Una corretta alimentazione prevede un apporto calorico bilanciato, ma nella vita quotidiana non sempre è possibile controllarci al meglio. Molto spesso, vuoi per allietare le nostre occasioni conviviali oppure semplicemente per soddisfare la nostra golosità, mangiamo quantità di cibo maggiori di quelle che servono. Ma quanto si deve mangiare? Come possiamo capire se esageriamo nella quantità o qualità di alimenti? La SINU (Società italiana di Nutrizione Umana) ha quantificato in apposite tabelle le porzioni dei vari gruppi di alimenti, intendendo come porzione “la quantità standard di alimento espressa in grammi assunta come unità di misura da utilizzare in una alimentazione equilibrata”. Ovviamente una variazione di pochi grammi non incide significativamente sul nostro bilancio energetico (ad esempio un uovo può pesare 55 o 65 grammi secondo la grandezza). Abituarsi a valutare il peso degli alimenti porta a non sottostimare quello che realmente mangiamo e a renderci più consapevoli del valore degli alimenti.

Fonte SINU (Società Italiana Nutrizione Umana) – LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia)

FRUTTI A COLAZIONE

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio
 

Il mirtillo nero è ricco di principi salutari: in particolare, i glucosidi antocianici hanno proprietà capillaroprotettrice, inibendo l’attività di enzimi che distruggono il connettivo e il tessuto elastico dei capillari. Le antocianine promuovono la rigenerazione della porpora retinica (rodopsina), favorendo la visione notturna. Il mirtillo rosso, conosciuto come cranberry, è un buon antisettico. Viene utilizzato nella prevenzione delle infezioni urinarie grazie alla sua capacità di ridurre l’adesività dei batteri alla parete vescicale. Anche questa proprietà è dovuta alla presenza delle antocianine, in particolare del tipo A.

L’arancia è un frutto ipocalorico: per ogni 100 grammi ha un apporto calorico di 38 Kcal. Ricca di vitamina C, basta una porzione per coprirne il nostro fabbisogno giornaliero (RDA). Questo micronutriente è indispensabile per la crescita e salute cellulare essendo un buon antiossidante, che contrasta i danni causati dai radicali liberi. Aiuta il riassorbimento del ferro soprattutto quello di forma non eme presente nei vegetali.

Il melograno è un frutto autunnale con succosi arilli rossi che sono la parte edibile del frutto. Presenta molte qualità, ma la sua proprietà antiossidante è la più importante. I flavonoidi contenuti preservano le cellule dai danni dei radicali liberi. Ha un buon contenuto di minerali (potassio) e acqua, rendendolo un frutto con proprietà depurative.

QUATTRO COLAZIONI A CONFRONTO

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Colazione 1. Biscotti secchi gr. 30, 125 Kcal; Succo di arancia ml. 200, 135 Kcal; Noci gr. 30, 175 Kcal. Totale: 435 Kcal; fibra solubile 1.95 gr; fibra insolubile 4.01 gr.

Colazione 2. Pane integrale gr. 40, 97 Kcal; Latte di riso ml. 200, 140 Kcal; Mela gr. 200, 106 Kcal. Totale: 343 Kcal; fibra solubile 1.56 gr; fibra insolubile 5.02 gr.

Colazione 3. Cereali gr. 30, 94 Kcal; Latte di avena ml. 200, 110 Kcal, Mirtilli gr. 50, 12 Kcal. Totale: 216 Kcal; fibra solubile 0.80 gr; fibra insolubile 1.20 gr.

Colazione 4. Fette biscottate gr. 30, 113 Kcal; Latte di soia ml. 200, 64 Kcal; Fragole gr. 100, 27 Kcal. Totale: 204 Kcal; fibra solubile 0.89 gr; fibra insolubile 2.75 gr.