STREET FOOD: IL PANINO CON IL LAMPREDOTTO

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

A Firenze il panino con il lampredotto è una tradizione ormai consolidata. La pezzatura di pane è chiamata “semella” e viene riempita di trippa. Presso i “banchini” dei trippai si adoperano, a differenza di altre ricette che vedono impiegati tutti i prestomaci del bovino, solo la parte dell’apparato digerente chiamato abomaso. Questo comprende una parte magra, la gala, molto saporita, e la spannocchia, più grassa e con un sapore più delicato. Viene chiamato lampredotto perché ai fiorentini il colore scuro e le creste dell’abomaso ricordano la lampreda, un tipo di anguilla considerata cibo sopraffino, un tempo diffusa in Arno e consumata, durante il Rinascimento, dalle classi più ricche. I poveri dovevano accontentarsi di prodotti di scarto dei macelli: il “quinto quarto” cioè le parti meno nobili. Il lampredotto è reperibile in ogni angolo di Firenze, è un piatto poverissimo bollito con odori e servito con il pane inzuppato con il sugo di cottura.

Un panino. Kcal 145,00; carboidrati 35,40 g; proteine 13,63 g; lipidi 3,67 g (saturi 1,30 g; polinsaturi 0,28 g; monoinsaturi 1,49 g); fibra 1,9 g.

VERO O FALSO?

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

L’OLIO DI SEMI È PIÙ LEGGERO DI QUELLO DI OLIVA
Falso. Tutti gli olii apportano le stesse calorie: 899 Kcal ogni 100 g. Si differenziano tra loro per la diversa percentuale di acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi.

saturi    monoinsaturi   polinsaturi
girasole     11,24          33,37             50,22
mais          14,96          30,66             50,43
soia           14,02          22,76             56,96
oliva          16,16          74,45               8,84

IL KIWI CONTIENE PIÙ VITAMINA C DELL’ARANCIA
Vero. Il kiwi contiene 85 mg. per ogni 100 g. di vitamina C, mentre l’arancia 50. Il fabbisogno di vit. C raccomandato (PRI) dai Larn (livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) è di 105 mg. per gli uomini e di 85 mg. per le donne.

IL PESCE CONTIENE MENO FERRO DELLA CARNE
Falso. È diffusa la convinzione che le persone con carenza di ferro debbano mangiare in abbondanza carne rossa. In realtà l’alimento più ricco di ferro è il pesce: l’acciuga contiene 2,8 mg. ogni 100 g., mentre un filetto di carne bovina ne contiene 1,9 mg. La cozza raggiunge addirittura 5,8 mg. Non dimentichiamo i legumi: le lenticchie hanno un contenuto di 8 mg. Quindi con anemie ferroprive, un giusto consumo variato di pesce, legumi e carni può favorirne il reintegro.

IL RISO È MENO CALORICO DELLA PASTA
Falso. Il riso ha un valore calorico leggermente superiore a quello della pasta. Infatti 100 g. di riso apportano 332 Kcalorie contro le 325 della pasta di semola. Anche l’indice glicemico del riso, è superiore: 70 contro i 57 degli spaghetti.

IL BURRO È UN GRASSO DA ELIMINARE DALLA DIETA
Falso. In una persona con un profilo lipidico normale è concessa, saltuariamente, una piccola porzione di burro fresco. Il burro è ricco di acidi grassi saturi, 48,78 g. per ogni 100 g., è meno calorico dell’olio e molto ricco di vitamina A, di cui contiene 930 µ. ret. Eq.

STREET FOOD: LE PANELLE

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Le panelle sono uno dei più popolari cibi di strada di Palermo. Queste frittelle, composte da farina di ceci, vengono servite in un caratteristico pane ricoperto di semi di sesamo: la Mafalda. Nelle numerose friggitorie ambulanti viene usata la stessa ricetta: la farina di ceci viene sciolta in acqua salata fino a raggiungere una buona cremosità, poi viene stesa su di un piano, tagliata e fritta nell’olio. Introdotta in Sicilia tra il IX e l’XI secolo, durante la dominazione araba, la farina di ceci non solo ha contribuito a sfamare intere generazioni, ma ha introdotto un cibo apprezzato indistintamente da tutte le classi sociali. Ancora oggi il “panellaro” usa posizionarsi nelle vie del centro dove chiunque può gustare in qualsiasi ora della giornata un panino caldo. Nel giorno di Santa Lucia è tradizione mangiare le panelle dolci, farcite con crema e spolverizzate di zucchero a velo. Le panelle hanno ricevuto il riconoscimento di PAT, “prodotto agroalimentare tradizionale” nel 2012.

Un panino. Kcal 127,94; carboidrati 20,71 g; proteine 5,45 g; lipidi 3,18 g (saturi            0,51 g; polinsaturi 0,72 g; monoinsaturi 1,72 g); fibra 2,34 g.

STREET FOOD: IL PANZEROTTO

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Nato a Bari nel XVI secolo, il panzerotto è forse uno dei più antichi cibi da strada. Veniva confezionato con gli avanzi di pasta di pane, cui era data una forma di mezzaluna, e farcito con pomodoro e pezzi di formaggio. Era considerato un piatto povero che costituiva per molte famiglie la cena. Ancora oggi l’impasto è uguale a quello del pane: farina, lievito, acqua e sale. Il ripieno, a parte il classico pomodoro e mozzarella, può variare a seconda del luogo in cui viene prodotto: vengono impiegate verdure o carne macinata. Anche la denominazione è diversa: a Napoli è la pizza fritta, a Lecce il calzone. In molti paesi del barese è usanza preparare i panzerotti la vigilia dell’Immacolata per iniziare le festività natalizie. E’ rimasta l’antica tradizione di benedire con un taglio a forma di croce la massa dell’impasto come ringraziamento del cibo ricevuto. In realtà questo gesto facilita una migliore lievitazione che è fondamentale per una perfetta riuscita.

Un panzerotto. Kcal: 245.55; carboidrati: 38.59 g; proteine: 10.66 g; lipidi: 6.29 g (saturi 2.73 g, polinsaturi 0.30 g, monoinsaturi 1.94 g); fibra: 1.84 g.

STREET FOOD: LA BOMBETTA

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Specialità della val d’Itria, territorio pugliese a cavallo di tre province, la bombetta è un involtino di coppa di maiale farcita con pezzettini di formaggio. La forma rotonda e il sapore intenso ed esplosivo hanno probabilmente contribuito a questo appellativo. Ogni paese ha una ricetta tipica anche se la più diffusa è quella con la farcitura di canestrato, un formaggio di latte di pecora caratterizzato dalle tipiche striature dei canestri in cui viene posto. La bombetta è un prodotto che si trova nelle macellerie di alcune provincie pugliesi e viene preparato e cotto al momento. Infatti, fuori dal negozio, è posto un fornello (furnidd) dove possono essere cotte direttamente le carni scelte dal cliente favorendo così un consumo veloce. Questo caratteristico cibo attualmente è stato riscoperto e valorizzato da Slow Food che lo ripropone confezionato in cartoccio accompagnato a una fetta di pane casereccio, in fiere ed eventi gastronomici.

Una porzione (g. 100). Kcal 265.8; carboidrati 1.4 g; proteine 27.55 g; lipidi 17.3 g; saturi 7.58 g; polinsaturi 2.00 g; monoinsaturi 4.77 g.

STREET FOOD: LA PIADINA

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Specialità romagnola, la piadina o piada è una sfoglia sottile fatta di farina, strutto, sale e acqua, di forma tondeggiante e tradizionalmente cotta su di un piatto di terracotta, detto teggia, posto direttamente sulla brace. Nei tempi passati la piadina è stata impiegata come pane, soprattutto nelle classi meno agiate. Variante della piadina è il crescione che prende il nome da un’erba che cresceva spontaneamente lungo i fossi, usata per farcire la piadina. Ai nostri giorni si consuma sia dolce che salata, a seconda delle ricette in uso nei vari borghi, oppure farcita in mille modi. Oramai è diffusa e apprezzata in tutta Italia come spuntino veloce. È registrata dalla UE, che dal 2014 la ha inclusa tra i prodotti agroalimentari con Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Piadina con prosciutto (g.120). Kcal 498,55; carboidrati 95,25 g; proteine 29,67 g; lipidi 24,66 g (saturi 7,99 g; polinsaturi 2,89 g; monoinsaturi 4,96 g); fibra 4,37 g.

Sostituendo la strutto con olio di oliva extravergine si ottiene una migliore qualità di grassi; la farcitura può essere anche di verdure grigliate, rendendo tutto più leggero!

VERO O FALSO?

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

I CARBOIDRATI FANNO INGRASSARE
Falso. I carboidrati devono essere presenti ad ogni pasto: la dieta mediterranea ne prevede diverse porzioni durante la giornata (55%-60% delle calorie totali). Frutta, latte, legumi e frutta secca contengono carboidrati.

LA PASTA È PIÙ CALORICA DEL PANE
Vero. La pasta apporta 325 Kcalorie ogni 100 grammi, il pane comune 259. Molto spesso si sostituisce il pane con crackers o grissini che al contrario di quanto si pensi, contengano più grassi e quindi anche più calorie. Errore molto comune è colpevolizzare la pasta come cibo ricco di calorie, mente non vengono considerati gli apporti dei sughi utilizzati.

LA FRUTTA NON FA INGRASSARE
Falso. La frutta ha un buon potere calorico dovuto al contenuto di fruttosio. Viene consigliato di consumarne non più di 3 porzioni al giorno. E’ meglio contenere il consumo di frutta particolarmente zuccherina come caco, fico, uva e banana.

IL CONSUMO DI CEREALI INTEGRALI APPORTA IL GIUSTO QUANTITATIVO DI FIBRA
Vero. Gli alimenti integrali (pane, pasta, fette biscottate) sono da consumare almeno una volta al giorno. Insieme a frutta e verdura contribuiscono a raggiungere il quantitativo di fibra consigliato (25-30 g. al giorno).

LO ZUCCHERO DI CANNA È MENO CALORICO DELLO ZUCCHERO BIANCO
Vero. La differenza calorica tra i due zuccheri è davvero minima: 390 Kcalorie ogni 100 grammi lo zucchero bianco, 365 lo zucchero di canna. Molto spesso si crede che lo zucchero di canna sia integrale, in realtà il diverso colore è dato dal maggior contenuto di melassa.

PANE E PASTA POSSONO ESSERE CONSUMATI NELLO STESSO PASTO
Vero. È possibile consumare nello stesso pasto una porzione di pasta e una porzione di pane. Il problema è la quantità: 30 grammi di pasta possono essere sostituiti da 40 grammi di pane.

SPRITZ…O…CHAMPAGNE?

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Sembra che lo spritz sia nato nel regno Lombardo-veneto, quando i soldati austriaci usavano “spruzzare” con acqua i vini veneti ritenuti molto forti. Nei primi del novecento a Venezia si unì al vino bianco il “bitter”, battezzando la nuova bevanda come “sprizt veneziano”, consumato ancora oggi. Lo champagne, famosissimo in tutto il mondo, è stato prodotto per primo dall’abate Pierre Perignon nel 1670. Per la produzione è autorizzato l’uso di nove vitigni, di cui tre vitigni principali: chardonnay, pinot noir e pinot meunier. La denominazione «champagne» è una “appellation d’origine contrôlée” (AOC), corrispondente alla nostra DOC (Denominazione di Origine Controllata).

PANETTONE…O…TORRONE?

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Due dolci delle festività natalizie. Il panettone, tipicamente milanese, sembra che esistesse già nel 1200 come semplice pane arricchito di uva secca e miele. Solo nella prima metà del ‘900 per opera di Angelo Motta si cominciò a produrre il panettone nella forma ora conosciuta in tutto il mondo. Il torrone è diffuso in molte regioni italiane; il più noto è quello di Cremona che prevede l’aggiunta di canditi e aromi. Nato storicamente nel 1441 per festeggiare le nozze di Bianca Maria Visconti, si dice che abbia la forma del Torrazzo simbolo di Cremona.

PASTA E FAGIOLI…O…PASTA CON LE SARDE

Dalla Dietista del Centro, Raffaella Bosisio

Due primi piatti tipici italiani. Il primo, la pasta e fagioli, affonda le radici nella tradizione rurale ed è una pietanza povera ed economica ma estremamente gustosa. Il secondo, la pasta con le sarde, appartiene alla tradizione siciliana, ed è un piatto stagionale perché si utilizzano le sarde fresche e il finocchietto selvatico; portato in tavola a Palermo per la festa di San Giuseppe, è stato dichiarato prodotto agroalimentare tradizionale (PAT). Avendo entrambi un buon potere saziante possono, se seguiti da una fresca insalata, costituire un pasto completo.